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dalla Raccolta PACE - il Cantico

Venerdì, 12 Dicembre 2014 00:00 Scritto da 

IL CANTICOchiesa bellezza

Vorrei esprimere il mio canto al Signore per questa Chiesa.

Essa deve essere per tutti noi come la musica che ci lancia nel canto.
Ognuno di noi, entrando, deve sentire nel cuore la musica della preghiera e deve trovarsi in preghiera dinanzi a Dio.
Non basta vedere la Chiesa, bisogna sentirla, sentire il suo messaggio, la sua musica, sentirli nel profondo del cuore.
Sentire la musica del campanile,un'ardita croce che si innalza verso l'alto, come una corda che unisce cielo e terra e la musica della campana,la voce di Dio che chiama.
Sentirla ogni volta che i nostri occhi incontrano da lontano la sagoma della chiesa.
La visione della chiesa deve riempire di musica, di gioia, il nostro essere. Mentre ci avviamo verso la chiesa dovremmo esultare, cantando, nel profondo del nostro essere: "Quale gioia quando mi dissero andremo alla casa del Signore e ora i nostri piedi si fermano alle tue porte"(Sal 122, 1)
La bellezza della Chiesa deve essere come una sinfonia, una dolce musica, gradevole ai nostri occhi. La bellezza salva il mondo diceva Dostoevskij.
La domenica usciamo dalla monotonia della vita quotidiana, per incontrare e vivere un'esperienza di bellezza, di elevazione, di gioia, di canto, la musica del nostro spirito.
Le colonne del portico ci riportano nella storia, ci presentano la chiesa-tempio, luogo di preghiera di tutti i tempi e ci fanno sentire dentro la musica della preghiera dei tempi passati e di tutti i culti dei tempi che ci hanno preceduti.
Chiesa, musica del tempo e nel tempo, ce lo rammenti nella targa ricordo: "Questo tempio santo, dedicato all'Ascensione, voluto da Dio, sognato dai martiri, aiutato da SS. Giovanni Paolo II e da tanti credenti benefattori, consacrato da Mons. Rrok Mirdita il 30 settembre dell'Anno Santo 2.000, vi accompagni nel terzo millennio alla purezza della fede, alle altezze della speranza, alla bellezza della carità, nel ricordo dei martiri don Mark Dushi, don Zef Biçi, don Pask Muxhuani ".
Se osserviamo gli archi e le colonne, ci vedremo come il movimento di uno spartito musicale. Quali dolci note, le leggere colonne slanciate e gli archi della nostra chiesa!
E il tetto di legno chiaro, musica che ci lancia nello spazio e nell'infinito!
E i colori dei vetri delle finestre, giocando con il sole e la luce, ci cantano la gioia del creato.
E il portone, con le sue luci, ci invita ad entrare, ci accoglie e ci abbraccia.
È tutto un abbraccio di luce che si chiude nel sedile di mattoni attorno all'altare, un altro abbraccio che ci contiene, l'abraccio del tabernacolo - la tenda di Dio, l'arca santa - del pane santo, dell'Eucaristia, che ci racchiude intorno al centro della chiesa, l'altare, la tavola familiare che ci unisce in un'unica famiglia.
Altare: centro della vita della chiesa e del villaggio!
E il libro che troneggia, invita all'ascolto e all'obbedienza a Dio, centro dinamico della nostra vita spirituale, libro della musica: musica delle musiche dello spirito!
Bellezza delle bellezze del mondo, Gesù crocifisso, amore immacolato, puro, genuino, sincero, disinteressato, gratuito!
Sei la veste della nostra chiesa, l'abito bello, la nota più dolce della sinfonia.
In te leggiamo la bellezza, l'espressione più nobile dell'essere, dell'amore, la nobiltà del nostro corpo e della nostra natura umana.
Eredità incorruttibile ed eterna dei nostri padri!
Quanto sei bella chiesa dell'Ascensione, per noi sei la più bella del mondo, perché sei la nostra Chiesa, il luogo dove Dio abita in mezzo alle nostre case.
Sei unica, sei bella, in tutte le sue parti, sei originale, irripetibile.
Sei la chiesa del nuovo millennio e del nuovo secolo.
Sei la fontana del villaggio.
Sei il canto della nostra fede.
Tu canti al mondo la nostra fede, la mia fede.
Ti lascio come mio canto.
Cantare mi piace, mi rallegra il cuore, è la mia passione.
Tu chiesa dell'Ascensione canta a Dio e al mondo la mia fede, la mia speranza, la mia fiducia in questa gente e nel loro domani.
Canta, sei qui per cantare, esisti per cantare.
Nelle tue pietre, nelle tue fondamenta, nella tua bellezza voglio cantare in eterno le meraviglie del Signore, la sua misericordia.
Canta, o Chiesa, il sacrificio dei martiri, la loro fede, la loro testimonianza.
Chiesa bella, Chiesa santa, Chiesa consacrata, quei marmi con le croci ci ricordato che anche noi siamo consacrati nel Battesimo.
Il 30 settembre di ogni anno illumineremo con le candele, le tue croci sui marmi dei muri e canteremo: "Questa è la casa del Signore. La più alta e la più bella che c'è. Lui l'ha posta in cima a una montagna, come un faro".
Canta o Chiesa, canta nel mio cuore,
canta il canto del mio cuore.
Canta Chiesa di Dio,
canta la fine dei giorni tristi,
canta la fine della tirannia,
canta la libertà,
canta la pace,
canta il domani,
canta a Dio,
canta agli uomini.
Canta senza fine,
semina il canto
e ad ogni credente
canta a squarciagola:
"Canta e cammina"!

30 settembre 2000, Consacrazione della chiesa dell'Ascensione a Zheja in Albania
Dal mio libro: "Sul torrente Cherit", Gribaudi, Milano, 2000, Pagg. 79-82

Ultima modifica il Venerdì, 12 Dicembre 2014 10:37
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